Bologna nei film: film e star che hanno girato a Bologna

Bologna e il fascino del set cinematografico

Bologna si è affermata nel tempo non solo come crocevia di cultura, ma anche come sfondo ideale per narrazioni cinematografiche di autori italiani e internazionali. La città ha ospitato decine di produzioni, dalle pellicole d’autore a film cult generazionali, alternando atmosfere moderne e scorci vintage, quartieri popolari e vie storiche. Alcuni luoghi, come Piazza Maggiore e i portici medievali, sono diventati veri e propri simboli visivi, riconoscibili in fotogrammi che hanno segnato la storia del cinema italiano.

I film iconici girati sotto le Due Torri

Diversi titoli entrati nell’immaginario collettivo sono direttamente legati a Bologna. Tra i più celebri, “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” (1996) ha immortalato la città attraverso lo sguardo adolescenziale dei suoi protagonisti, tra Giardini Margherita, Piazza Ravegnana e i colli bolognesi. La pellicola, con Stefano Accorsi e Violante Placido, è considerata ancora oggi uno dei film che meglio restituiscono il carattere della Bologna moderna.

Pier Paolo Pasolini, bolognese di nascita, ambientò una scena suggestiva di “Edipo Re” (1967) sulla scalinata di San Petronio, in Piazza Maggiore: una scelta che evidenzia il forte legame tra il regista e i luoghi della sua infanzia. Nella stessa piazza si svolgono ogni estate rassegne cinematografiche di richiamo internazionale, come “Sotto le stelle del cinema”.

Negli anni più recenti, “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose” (2020), con Elio Germano e Matilda De Angelis, ha riportato Bologna sul grande schermo, mostrando le sue piazze storiche come Santo Stefano e Verdi. Il film narra una storia vera, quella dell’ingegnere bolognese Giorgio Rosa, e utilizza il centro cittadino come punto di partenza per esplorare temi di libertà e utopia.

La città come protagonista: location e atmosfere

Non solo Piazza Maggiore. Il centro storico di Bologna è stato spesso scelto dai registi per la sua unicità architettonica. Piazza della Mercanzia compare in “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”; il Portico della Morte, in Via dei Musei, viene ricordato da Pasolini come luogo di formazione letteraria e spirituale.

Un itinerario particolare è quello legato ai bar storici: il “Bar Margherita” di Via Saragozza, cuore di incontri nel film “Gli amici del Bar Margherita” di Pupi Avati, racconta la Bologna degli anni Cinquanta e un’Italia che cambiava. Anche “Hanno rubato un tram” (1954), opera in bianco e nero con Aldo Fabrizi, ha percorso le vie principali ritraendo la città come vera protagonista e non semplice sfondo.

Film e fiction recenti hanno esplorato anche la periferia: dalle zone della Bolognina agli spazi industriali, fino all’aeroporto Guglielmo Marconi, spesso scelto per scene d’azione o momenti di passaggio. Nel caso di “Diabolik”, la città è stata trasformata in Clerville, con inseguimenti in Via Marconi, Piazza dei Martiri e Via Don Minzoni.

Le star e Bologna: un legame che dura

Il rapporto tra Bologna e le star del cinema si intreccia con eventi e festival di rilievo. Il Grand Hotel Majestic, vero punto d’incontro per le celebrità, ha ospitato nel tempo Clark Gable, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Sean Connery, Burt Lancaster e Ava Gardner. Più recentemente, Stanley Tucci, Whoopi Goldberg e Frank Sinatra hanno soggiornato in città, dimostrando il fascino internazionale di Bologna.

Martin Scorsese rappresenta una delle voci più attive nel celebrare il cinema bolognese. Il regista ha partecipato più volte agli eventi della Cineteca, condividendo con essa la missione del restauro filmico, e ha definito il festival “Il Cinema Ritrovato” come un appuntamento unico nel panorama europeo. Scorsese ha anche lodato il lavoro della Fondazione Cineteca di Bologna, che collabora regolarmente con Hollywood per restaurare pellicole storiche, tra cui quelle di Chaplin e Hitchcock.

Da segnalare che, tra le personalità più recenti associate a show televisivi di successo, si trova anche una star coinvolta in competizioni internazionali di ballo, come raccontato in questo approfondimento informativo dedicato ai risultati di “Strictly Come Dancing” e alle storie di successo dei suoi protagonisti. Per ulteriori dettagli sui legami tra celebrità e performance artistica, si può consultare questo esempio di analisi aggiornata.

Un patrimonio di memoria: la Cineteca e il restauro

La Cineteca di Bologna rappresenta oggi uno dei grandi poli internazionali del restauro cinematografico. La sua sede ospita archivi e laboratori tra i più avanzati al mondo, con una collezione che supera le migliaia di titoli su pellicola. Sotto la guida di esperti riconosciuti, la Cineteca lavora a fianco di università, produttori e società internazionali per salvaguardare il patrimonio audiovisivo e renderlo nuovamente fruibile tramite proiezioni e mostre.

Ogni estate, “Sotto le stelle del cinema” richiama migliaia di spettatori in Piazza Maggiore, con proiezioni di film restaurati e incontri con registi e interpreti: una manifestazione che testimonia l’importanza culturale e sociale del cinema nella vita cittadina.

Nuovi orizzonti: Bologna nella serialità e nel cinema contemporaneo

L’interesse per Bologna come location coinvolge anche la serialità italiana e le coproduzioni internazionali. Negli ultimi anni, fiction ambientate tra le vie cittadine hanno valorizzato quartieri meno turistici, creando nuove narrazioni e scenari. Le produzioni recenti prediligono la varietà di location: da residenze storiche come via Donatello, scelta per la casa dell’ispettore in una nota serie poliziesca, alle piazze periferiche riconvertite in set di azione e suspense.

Workshop e percorsi guidati, come il progetto “Cinescatti: una Bologna inedita”, coinvolgono giovani creativi nella scoperta di luoghi nascosti, raccontando il capoluogo emiliano dalla prospettiva di nuove generazioni di autori.

Fonti dati

  • Cineteca di Bologna
  • Emiliaromagnaturismo
  • Wikipedia Italia, Categoria Film girati a Bologna

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